Fontana, il neoministro della Famiglia contro le unioni gay: "Vogliono cancellare il nostro popolo"
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"La famiglia naturale è sotto attacco", "Vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo", e ancora: "Per la Lega Nord la famiglia è una sola: uomo, donna e figli".
Sono solo alcune delle parole pronunciate da Lorenzo Fontana, il nuovo ministro del governo a maggioranza Lega e Cinque Stelle per la Famiglia e le disabilità.
Nato a Verona, classe 1980, Fontana ha nel suo cv i seguenti incarichi: laurea in Scienze Politiche, vicesegretario della Lega, vicesindaco della città di Verona, vicepresidente della Camera con un passato da eurodeputato dove è stato eletto la prima volta nel 2009.
Alle elezioni del 2014 viene rieletto a Bruxelles, dove fa parte della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) e della delegazione per le relazioni con l'Iraq. È membro sostituto della Commissione per l'Industria, la ricerca e l'energia, e della delegazione alla Commissione parlamentare di associazione Ue-Ucraina.
Non ha mai fatto un mistero delle sue teorie anti-gender, anti-aborto e anti-matrimoni gay.
"La famiglia naturale è sotto attacco", si legge sul suo sito.
"Il rischio è la cancellazione del nostro popolo - ha detto al convegno dell’associazione Pro Vita Onlus, a Verona -. Da un lato l’indebolimento della famiglia e la lotta per i matrimoni gay e la teoria del gender nelle scuole, dall’altro l’immigrazione di massa che subiamo e la contestuale emigrazione dei nostri giovani all’estero. Sono tutte questioni legate e interdipendenti, perché questi fattori mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni".
E ancora, in un'intervista, "la politica deve occuparsi della famiglia, non possiamo perdere altro tempo. I figli sono l’investimento del futuro. Ogni anno è come se perdessimo una città delle dimensioni di Padova, il calo demografico è paragonabile a quello provocato fra il 1918 e il 1920 dalla febbre Spagnola".
Anche lui, il 19 maggio, ha camminato insieme al neo-sottosegretario di Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti alla "marcia per la vita", organizzata dalle ultra-destre cattoliche, in cui si chiedeva l'abolizione della legge 194 e si definiva l'aborto "la prima causa di femminicidio nel mondo".
(Unioneonline/D)