«Il format non prevedeva che i giornalisti interrompessero o replicassero, per questo ho sottolineato che ci si attenesse alle regole». Si scatena la polemica tra Renato Soru, candidato della Coalizione sarda alle prossime elezioni regionali, e un giornalista, dopo l’accesa discussione nata nel corso della registrazione di un confronto al TgR Sardegna con gli altri “presidenti”. 

Il diverbio si innesca alla prima domanda, quando a Soru viene chiesto cosa non sopporti dei suoi avversari. Il fondatore di Tiscali passa all’attacco, mettendo nel mirino la scarsa visibilità che, secondo il suo punto di vista, gli avrebbero riservati alcuni media: «Da giorni e da settimane il tempo nei Tg e lo spazio sulle pagine dei giornali è totalmente sproporzionato per il fatto che siamo invasi da ministri e sottosegretari», spiega. «È sbagliato che i quotidiani sardi continuino a negare la mia esistenza in vita». Il cronista non ci sta, va in difesa della libertà della categoria nel raccontare la campagna elettorale, e qui la lite degenera, costringendo alla sospensione della registrazione, poi ripresa daccapo: di fatto cancellando il segmento “incriminato”. 

«Non entro nel merito di quanto afferma», precisa il giornalista, «chiedo solo al dottor Soru di indicare le testate di cui parla e nome e cognome dei giornalisti che non avrebbero tenuto un comportamento non deontologico, altrimenti quanto da lui affermato continueranno a essere accuse generiche. Il non aver rispettato da parte mia il format previsto dalla Rai ha avuto come unica motivazione, il rifiuto di accettare posizione preconcette, senza neanche contraddittorio, da qualunque esponente politico provengano».

Ma il caso approda in commissione di Vigilanza Rai, col Movimento 5 Stelle che chiede che la discussione sia trasmessa: «Riteniamo che sia corretto che i cittadini ed elettori sardi possano vedere il video», evidenziano gli esponenti pentastellati, «e giudicare con i propri occhi quanto accaduto. È una questione di trasparenza perché è assolutamente corretto che ciascuno possa liberamente farsi un'idea su quello che è il comportamento di chi si candida alla presidenza di regione. Chiediamo al TgR Sardegna di rendere fruibile questo contenuto video».

(Unioneonline/L.Ne.)

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