Al via le audizioni nelle commissioni quarta e quinta del Consiglio regionale sul disegno di legge della Giunta che vieta la realizzazione di impianti da rinnovabili per i prossimi diciotto mesi. Primi a essere ascoltati i rappresentanti dell’Anci, segue il coordinamento dei Comitati sardi che ha anticipato stamattina in una conferenza stampa le richieste da proporre nei parlamentini.

«La bozza di decreto del governo è un’aggressione all’Autonomia - ha detto uno dei portavoce dei Comitati Marco Pau - la Sardegna che ha uno statuto speciale deve reagire». Come? «Con gli strumenti, non con le chiacchiere». Quindi, in particolare, «la moratoria deve andare in Aula saltando le commissioni». Secondo Pau bisogna utilizzare i poteri derivanti dallo Statuto, in particolare il 4 e il 5 «che ci danno la possibilità di decidere dove localizzare gli impianti».

I comitati contro la speculazione energetica sotto il palazzo del Consiglio regionale
I comitati contro la speculazione energetica sotto il palazzo del Consiglio regionale
I comitati contro la speculazione energetica sotto il palazzo del Consiglio regionale

La presidente dell’Associazione dei Comuni Daniela Falconi chiede innanzitutto che «si approvi velocemente la legge in attesa del decreto Aree idonee, in secondo luogo che sia fatto salvo il principio di autodeterminazione dei territori che devono ritornare protagonisti delle decisioni, che l’ambiente e il paesaggio vengano tutelati come il nostro valore più importante, infine che si faccia uno studio approfondito sulle reali necessità energetiche della Sardegna per raggiungere gli obiettivi. Non siamo assolutamente contro la transizione energetica, ma la vogliamo giusta e concertata con i Comuni e le comunità».

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