Con una crisi al buio è molto ampio il ventaglio degli scenari possibili. Dal Conte ter alle elezioni anticipate, ma non tutte le soluzioni hanno le stesse probabilità.

CONTE TER - Lo scenario caldeggiato dal premier dimissionario e - almeno a parole - per ora anche da Pd, M5S e LeU. Il presidente del Consiglio ottiene il reincarico da Sergio Mattarella e riesce a formare un nuovo governo allargando la maggioranza.

Sono tre le varianti del Conte ter: Matteo Renzi rientra al governo garantendo la stabilità dopo un ampio rimpasto; Italia Viva resta fuori e la maggioranza si allarga grazie a un gruppo di volenterosi di cui ora non si è vista neanche l'ombra, se questo gruppo fosse Forza Italia o una consistente parte dei suoi parlamentari si parlerebbe di "maggioranza Ursula"; terza ipotesi, nel governo rientra Italia Viva ma anche un nuovo gruppo, così Matteo Renzi non potrebbe staccare la spina al nuovo esecutivo.

STESSA MAGGIORANZA, NUOVO PREMIER - E' lo scenario più temuto da Conte: i partiti di maggioranza con il rientro di Italia Viva o l'ingresso di nuove forze politiche trovano la quadra per un governo ma con un nuovo nome, magari espresso da Pd o M5S (si parla di Franceschini e Di Maio). Stando alle dichiarazioni però, sia M5S che Pd e LeU dichiarano "imprescindibile" la guida di Conte in quanto "punto di equilibrio" dell'alleanza. Anche Italia Viva ha chiarito che se il premier dimissionario non mette veti neanche il partito di Renzi ne metterà su di lui.

GOVERNO DI UNITA' NAZIONALE - Un governissimo con la presenza di tutti o quasi i partiti presenti in Parlamento con un presidente del Consiglio terzo. E' lo scenario caldeggiato da Berlusconi, da Cambiamo (il partito di Toti), Più Europa, Azione ma anche Italia viva. Il Pd si dice contrario a un governo con le destre. Salvini chiede il voto ma non si sottrarrà all'operazione. Giorgia Meloni quasi sicuramente non appoggerà un governissimo.

ELEZIONI - L'ultima spiaggia. Le chiedono Lega e Fratelli d'Italia, la Meloni con più convinzione visto che ha più che raddoppiato i consensi rispetto alle politiche del 2018. Mattarella, se la crisi non si dovesse ricomporre in qualche modo, scioglie le Camere e indice nuove elezioni.

(Unioneonline/L)
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