Si discute in queste ore dell’opportunità o meno di sciogliere Forza Nuova, il partito di estrema destra dalla natura più o meno apertamente fascista che si è reso protagonista questo weekend degli scontri violenti a Roma anti Green pass, con tanto di assalto a una sede della Cgil a Roma e al Pronto soccorso del Policlinico Umberto I.

Cosa dice in merito la Costituzione? Bisogna fare riferimento alla XII disposizione transitoria, che recita chiaramente che “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. A dare attuazione a questa norma è stata nel 1952 la legge Scelba, voluta dal governo De Gasperi in anni di grandi tensioni sociali e poi modificata nel 1975. Con la legge Mancino del 1993, si è completato il quadro delle norme che puniscono le condotte riconducibili al fascismo e al razzismo.

La legge Scelba sanziona chiunque promuova od organizzi la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo che persegua "finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista". Ma anche esaltando “esponenti, principii, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.

Chi viola questa legge rischia anche la reclusione: “Se l'associazione o il movimento assume, in tutto o in parte, il carattere di organizzazione armata o paramilitare ovvero fa uso di mezzi violenti di lotta, i promotori, i dirigenti, e gli organizzatori sono puniti con la reclusione da cinque a dodici anni e i partecipanti con la reclusione da uno a tre anni”.

LO SCIOGLIMENTO – A parlare di ipotesi scioglimento è l’articolo 3. Serve anzitutto una sentenza della magistratura che accerti la riorganizzazione del disciolto partito fascista. Dopo di che il ministro dell'Interno, “sentito il Consiglio dei Ministri”, può ordinare lo scioglimento e la confisca dei beni dell'associazione o movimento.

Solo “nei casi straordinari di necessità e di urgenza”, il Governo può adottare “il provvedimento di scioglimento e di confisca dei beni mediante decreto-legge ai sensi del secondo comma dell'art. 77 della Costituzione”.

I PRECEDENTI – I precedenti finora non sono tanti ma ce ne sono due eclatanti: è il caso di Ordine Nuovo, il movimento di estrema destra nato nel 1969 e che a novembre del 1973 fu sciolto dall'allora ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani, a conclusione del processo per ricostituzione del partito fascista, che si concluse con pesanti condanne dei suoi dirigenti.

Quella sentenza costò la vita al giudice Vittorio Occorsio, ucciso da Pierluigi Concutelli a Roma il 10 luglio 1976 in un agguato rivendicato da Ordine Nuovo. Lo stesso anno fu sciolta Avanguardia nazionale, fondata da Stefano Delle Chiaie.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata