Caos al Policlinico Umberto I dove una trentina di no Green pass - dopo le manifestazioni di ieri nel centro di Roma – ha assaltato il pronto soccorso. Tutto è partito quando uno di loro ha rifiutato di sottoporsi al tampone anti-Covid. A quanto reso noto dalla Questura, arrivato in ospedale "il manifestante no vax si è rifiutato con modi violenti di essere sottoposto al triage e alle misure previste per il contenimento del Covid-19".

L’uomo è stato posto in isolamento ma “nel frattempo - prosegue la Questura - all'esterno dell'ospedale si sono adunati alcuni parenti e amici, i quali hanno iniziato ad inveire verbalmente contro il personale sanitario, aizzati dallo stesso manifestante".

Questi hanno forzato la porta d'ingresso e divelto barelle: “Gli operatori si sono barricati dentro –ricostruisce l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, sul posto per un sopralluogo -. I facinorosi sono però riusciti ad entrare nell'area rossa del pronto soccorso".

Il raid ha provocato il ferimento di 5 persone, tre tra le forze dell'ordine e due operatori sanitari. Un’infermiera è stata colpita con una bottigliata in testa “e poi refertata con alcuni giorni”, spiega D’Amato.

Una delle porte del Pronto soccorso danneggiate (Ansa - Frustaci)
Una delle porte del Pronto soccorso danneggiate (Ansa - Frustaci)
Una delle porte del Pronto soccorso danneggiate (Ansa - Frustaci)

LE REAZIONI – "Sta montando un clima che non può essere accettato in nessuna maniera, un attacco alla democrazia e anche a coloro come i medici che garantiscono il diritto alla salute – commenta il presidente Fnomceo, Filippo Anelli -. Ci sentiamo sotto attacco perché siamo coloro che credono nei vaccini come strumento che nel tempo ha evitato milioni di morti e oggi pensano sia lo strumento per uscire dalla pandemia". "Chi non crede ai vaccini – conclude – ha la libertà di non farlo ma lasciate stare i medici che hanno già pagato un prezzo molto alto con 364 morti".

(Unioneonline/D)

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