Nuovo scontro all'interno del governo gialloverde.

Lo strappo tra Lega e Movimento 5 Stelle questa volta riguarda il tema delle autonomie e si è consumato al tavolo dell'esecutivo a Palazzo Chigi, saltato a causa delle posizioni divergenti dei due partiti di maggioranza.

Per i grillini il progetto del Carroccio richiede correzioni perché potrebbe mettere a rischio "l'unità nazionale".

In particolare, il vicepremier Luigi Di Maio ha spiegato: "Il tavolo si è bloccato sulla regionalizzazione della scuola. Un bambino non sceglie in quale regione nascere, non è giusto che si dica che siccome una regione ha più soldi quei bambini che nascono lì hanno più diritto all'istruzione di altri bambini che nascono in una regione con meno soldi. I bambini non c'entrano niente, dobbiamo garantire l'unità della scuola come l'unità nazionale. L'autonomia si deve fare, ma non si deve fare male".

La Lega ha invece parlato di brusco rallentamento nel percorso in direzione dell'autonomia.

"Invece di andare avanti si torna indietro, i 5 Stelle condannano il Sud all'arretratezza", fanno sapere fonti vicini al Carroccio.

CONTE: "NON ALLARGARE IL DIVARIO NORD-SUD" - Sul tema è intervenuto anche il premier Giuseppe Conte.

"Ho posto alcuni paletti. Su quelli non si può transigere, dobbiamo ipotizzare che tutte le regioni contemporaneamente ce lo stiano chiedendo. Siamo già a 8 e non sono poche. Ma io devo poter pensare che domani mattina l'intesa con una regione possa essere fatta con tutte le altre. Io non posso trasferire tutte le competenze che vengono richieste. Se fosse così avremmo uno Stato centrale senza competenze", ha affermato il presidente del Consiglio.

"Non consentirò mai che questo strumento di autonomia previsto dalla Costituzione possa costituire lo strumento per allargare il divario di alcune regioni più prospere rispetto ad altre che lo sono meno. Non sottoscriverò mai qualcosa che nel momento in cui consentirà ad alcuni di procede più speditamente impoverisca altri", ha aggiunto.

(Unioneonline/F)
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