«Attacchi personali», si dimette il capo di gabinetto di Giuli. Il ministro: «Barbarico clima di mostrificazione»
Gli insulti in una chat di FdI: «Spano è un pederasta». E dopo gli annunciati scoop di Report la maggioranza è in fibrillazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo il caso dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, il ministero della Cultura torna nella bufera: fibrillazioni in maggioranza dopo l'annuncio di Report di nuove rivelazioni sulla staffetta tra il capo di gabinetto di Sangiuliano, Francesco Gilioli, e il nuovo responsabile portato dal neo ministro Alessandro Giuli, Francesco Spano, già Segretario Generale del Maxxi.
Il conduttore Sigfrido Ranucci ha parlato di "due nuovi" casi Boccia al ministero della Cultura, servizi che andranno in onda domenica 27 ottobre su Raitre.
Spano non attende e ha già rassegnato le dimissioni: «Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante - ha scritto nella lettera indirizzata al ministro della Cultura, Alessandro Giuli –. Nell'esclusivo interesse dell'Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerle la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione».
Dimissioni accettate da Giuli: «Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano. A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il ministero della Cultura».
Secondo il Fatto Quotidiano, la decisione di dimettersi sarebbe avvenuta insieme a Giuli e ne sarebbe stata informata anche la premier Giorgia Meloni. Intanto sempre il Fatto ha svelato una chat di FdI in cui sarebbero apparsi insulti al capo di gabinetto (definito "pederasta") per i suoi orientamenti sessuali e per le sue posizioni sui temi Lgbtq. Spano era infatti finito nel mirino della destra e anche dell'associazione Pro Vita & Famiglia per essere stato accusato di aver finanziato, quando era direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) un'associazione Lgbtq, Anddos, accusata di favorire la prostituzione nei propri circoli. Il messaggio con attacco omofobo dell'esponente FdI è però diventato un caso e l'autore, il coordinatore locale Fabrizio Busnengo, sarebbe stato rimosso dalla chat e si sarebbe dimesso dall'incarico.
(Unioneonline/D)