Solo attenzione per le poltrone e per i nuovi incarichi nei primi cento giorni di legislatura targata Campo largo. È l’accusa che arriva dalle opposizioni di centrodestra all’indomani del via libera alla legge che nomina otto amministratori straordinari per le sei nuove Province e le due città metropolitane di Cagliari e Sassari, e tre commissari straordinari per le Province che si estingueranno (Nuoro, Sud Sardegna, Sassari).

«La legge sulle Province nasceva da un accordo trasversale ed esisteva già un dispositivo normativo utile a disciplinare la fase transitoria», ha spiegato durante una conferenza stampa Fausto Piga di FdI, «invece la nuova maggioranza ha deciso che la legge esistente dovesse essere modificata. Un cambio di percorso incoerente: si aumenta il numero di amministratori e commissari, la maggioranza sostiene che la spesa pubblica resta invariata, ma questo non è possibile». Secondo Piga tutto questo trova giustificazione nella «sete di potere e ingordigia, che arriva da chi per anni ha criticato il poltronificio Solinas, con riferimento alla legge sulla riorganizzazione della presidenza della Regione». La famosa “legge poltronificio”, «tuttora utilizzata dalla maggioranza». La verità è che «oggi nasce il poltronificio “Todde”. E questo sorprende perché le priorità del momento dovevano essere sanità, agricoltura, trasporti, eolico. In campagna elettorale avevano soluzioni facili per i problemi». 

Per il capogruppo dei Riformatori Umberto Ticca «questa legge sugli enti locali, in realtà dà solo la possibilità all'attuale maggioranza di fare delle nuove nomine». Così, questi primi cento giorni «sono stati per il momento inutili per le emergenze nella Sardegna». Secondo Gianni Chessa (Misto) «è evidente la sete di potere e di poltrone da parte dell’attuale maggioranza di Governo: nella scorsa legislatura hanno tanto criticato le decisioni della Giunta Solinas accusandoci di aver creato un poltronificio – ha detto – ora loro non solo occupano i posti creati nella scorsa legislatura ma ne creano degli altri. La legge approvata ieri prevede il raddoppio delle cariche, la maggioranza deve soddisfare tante richieste. Noi non ci stiamo, siamo di fronte a uno spreco di danaro pubblico».

I numeri li fornisce Alessandro Sorgia (Misto): «Nel 2024 serviranno 2 milioni di euro per coprire i costi dei commissari e amministratori unici – spiega Sorgia – nel 2025 ci vorranno altri 5 milioni di euro». Per il consigliere di minoranza, la vera questione è però un’altra: «La legge approvata ieri non chiarisce i ruoli e le competenze dei nuovi nominati, né si indicano le risorse per far fronte alle funzioni in capo alle province. La decisione serve solo a creare nuove poltrone». Per Giuseppe Talanas (Forza Italia) «ciò che sorprende è la tempistica. Sulle province esisteva già una proroga, che urgenza c’era di portare questa legge in Consiglio? Le priorità della Sardegna sono altre: siccità, trasporti, sanità in affanno». Da Talanas, infine, un invito alla maggioranza: «Nella scorsa legislatura hanno tanto criticato la legge sullo staff presidenziale. Bene, noi siamo disponibili ad entrare in aula con un provvedimento d’urgenza per tagliare tutte le figure che il centrosinistra contestava».

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