L’atteso accordo sul Superbonus è arrivato. E con esso l’ok al decreto Aiuti bis, 17 miliardi di sostegni a famiglie e imprese tenuti in scacco da giorni dalle trattative per sbloccare la cessione dei crediti sul Superbonus edilizio.

Della mediazione tutti i partiti si intestano il merito: la soluzione trovata prevede che la responsabilità in solido  nella cessione dei crediti di bonus edilizi e superbonus si configuri solo se il concorso nella violazione avviene "con dolo o colpa grave". 

Il provvedimento apre anche la strada verso la prossima tranche di misure contro il caro energia, per cui il governo è pronto a mettere sul piatto altri 12-13 miliardi.

Conte è il primo ad attribuirsi il merito di una soluzione che salva 40mila imprese edilizie, lavoratori e famiglia. Dopo essere stato accusato di ostruzionismo per giorni in quanto bloccava i 17 miliardi di aiuti, ora attacca: “Letta chieda scusa, e con lui tutti gli altri”. Secca la replica del Pd: “Si scusi lui di aver fatto cadere il governo”.

Salviamo gli onesti e blocchiamo le frodi”, rivendica la Lega.”Abbiamo lavorato fin dal primo giorno per la soluzione”, puntualizzano i dem.

L'intesa sul superbonus sblocca di fatto il percorso di tutti gli altri emendamenti al decreto, approvato con 182 sì e nessun voto contrario: si va dalla modifica sul docente esperto (altro nodo su cui si era incagliato il provvedimento, risolto cancellando la qualifica) all'attesa proroga dello smart working per fragili e genitori under 14, dall'innalzamento del tetto (da 750 a 1.000 euro) per l'impignorabilità delle pensioni, alla norma che consente una deroga al tetto di 240mila euro sugli stipendi dei manager di Stato per molte figure di vertice della Pubblica amministrazione e delle forze dell'ordine.

(Unioneonline/L)

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