A Roma il ballottaggio tra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, mentre restano fuori il sindaco uscente Virginia Raggi e il leader di Azione Carlo Calenda. La partita si chiude al primo turno a Milano, dove Beppe Sala ha stravinto sul candidato del centrodestra Luca Bernardo e sulla Cinquestelle Layla Pavone. E a Napoli, dove l’ex ministro Gaetano Manfredi (Pd-M5s) ha battuto Catello Maresca (cdx). L’alleanza Pd-M5s vince anche a Bologna con Matteo Lepore.

Urne di nuovo aperte tra due settimane a Torino, dove finisce l’era dei Cinquestelle. Valentina Sganga non è tra i primi due eletti: si sfideranno Paolo Damilano (cdx) e Stefano Lo Russo (csx).

In linea di massima vince il centrosinistra, con il centrodestra che paga il prezzo di candidati scelti all’ultimo e non sempre idonei. Ma vince anche l’astensionismo. L’affluenza è crollata ovunque: il dato nazionale si attesta al 54,69%, un elettore su due non si è recato alle urne. Nella tornata di cinque anni fa aveva votato il 61,52% degli aventi diritto. 

I candidati a Roma: Virginia Raggi e Roberto Gualtieri. Da sinistra in basso: Enrico Michetti e Carlo Calenda (Ansa)
I candidati a Roma: Virginia Raggi e Roberto Gualtieri. Da sinistra in basso: Enrico Michetti e Carlo Calenda (Ansa)
I candidati a Roma: Virginia Raggi e Roberto Gualtieri. Da sinistra in basso: Enrico Michetti e Carlo Calenda (Ansa)

ROMA – Per Virginia Raggi solo un brivido, quando una delle proiezioni diffuse la dava davanti a Roberto Gualtieri di qualche punto e dunque vicina al ballottaggio con Enrico Michetti.

Un brivido che è durato il tempo di un battito d’ali, con l’avanzare dello scrutinio è stato sempre più evidente che la prima cittadina uscente - eletta nel 2016 con una percentuale altissima (il 67% al secondo turno) - non ce l’avrebbe fatta: "Dopo cinque anni di attacchi violentissimi – ha scandito in conferenza stampa quando il dato era ormai confermato – ho ottenuto poco meno di quanto hanno totalizzato le corazzate del centrodestra e del centrosinistra. Abbiamo ottenuto un risultato importante che dà voce a tantissime persone che hanno creduto in me e in quello che abbiamo fatto in questi cinque anni”.

Ora, ha concluso, “non darò indicazioni di voto. I cittadini non sono mandrie da portare al pascolo, i voti non sono pacchetti da spostare”.

Prima ancora del risultato ufficiale Gualtieri è salito sul palco del suo comitato elettorale felice e contento: "Siamo molto soddisfatti perché siamo al ballottaggio. Ci rivolgeremo a tutte le romane e i romani per dare a Roma un governo all'altezza di una grande Capitale". L’ex ministro è fiducioso: "Roma può rinascere, avere un ruolo di punta tra le grandi capitali europee e può guidare una stagione di rilancio del paese. Adesso andiamo al ballottaggio e vinceremo le elezioni”.

Michetti, mai in discussione da quando sono state chiuse le urne, è rilassato: "La prima attenzione sarà rivolta alla burocrazia, il centrodestra ha a cuore la macchina amministrativa perché la città è immobile davanti alle buche, alla spazzatura, ai problemi delle scuole e del verde". 

Enrico Michetti (Ansa)
Enrico Michetti (Ansa)
Enrico Michetti (Ansa)

Il suo accesso al ballottaggio è uno dei pochi risultati del centrodestra di oggi: "La partita è ancora aperta e la più importante è Roma", dice la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che rivendica il successo: "FdI è il primo partito della Capitale e ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del candidato sindaco e mi pare di poter dire che un centrodestra a trazione FdI è molto competitivo".

Anche i numeri di Calenda non sono da poco. L'ex ministro e leader di Azione ha preso il 18%: "Il nostro obiettivo - sottolinea - non era una testimonianza, ma governare Roma. Se da un lato siamo contenti di questo risultato che apre una fase di lavoro a livello nazionale, dall'altro dispiace che i numeri non ci vedano al ballottaggio".

MILANO – Non c’è partita per l’uomo del centrodestra Luca Bernardo. Il sindaco uscente Beppe Sala ha riconquistato a occhi chiusi Palazzo Marino, superando il 50% come previsto e lasciando il pediatra a venti punti di distanza.

E' la prima volta che un sindaco di centrosinistra vince al primo turno nel capoluogo lombardo: l'ex commissario unico di Expo parla di "qualcosa di importante", di "un evento quasi storico" in una città che premia ancora il Pd che resta il primo partito con oltre il 33%, in crescita rispetto al 29% del 2016. E lo stesso Sala spiega di aver preso rispetto alle scorse comunali 40-50 mila voti in più.

Un risultato così schiacciante che nel centrodestra servirà una riflessione: “Vedo già una corsa a scaricare i candidati che mi sembra sbagliata", continua Sala. "Quei candidati sono stati scelti da qualcuno, anche con lunghi ripensamenti e mi sembra un giochino che non funziona e comunque poco milanese".

“Spero davvero, al di là dei programmi, che non siano dimenticate le persone che hanno deciso di non andare a votare. Lo farò seduto in Consiglio comunale", il commento laconico di Bernardo.

NAPOLI – Dopo dieci anni di amministrazione De Magistris, slegata dai partiti, Napoli volta pagina. Funziona l'intesa tra centrosinistra e M5s: l’ex ministro Gaetano Manfredi vince al primo turno con circa il 65%, il triplo dei voti del principale avversario, Catello Maresca del centrodestra, che a spoglio in corso si attesta al 20-22%.

Giuseppe Conte e Gaetano Manfredi (Ansa - Fusco)
Giuseppe Conte e Gaetano Manfredi (Ansa - Fusco)
Giuseppe Conte e Gaetano Manfredi (Ansa - Fusco)

All’ingegnere e docente, già ministro dell'Università nel Conte bis, tocca la sfida del maxibuco da due miliardi di euro nei conti del Comune, una voragine da risanare: "Napoli ha chiaramente detto vogliamo voltare pagina – ha detto Manfredi -. Noi non siamo solo pizza e mandolino ma siano città di grande competenza e professionalità". 

Lontanissimo l’obiettivo ballottaggio per Antonio Bassolino, ex sindaco tornato in campo a quasi trent'anni dalla sua prima elezione, che ha provato ad aggregare elettori di sinistra ma anche di altre aree. 

TORINO – Il Movimento Cinquestelle, a cinque anni dalla vittoria di Chiara Appendino, subisce una pesante battuta d’arresto. L’erede Valentina Sganga si ferma all’8%: "Ma è determinante – afferma -. I nostri voti saranno determinanti per chi sarà il prossimo sindaco. E questo farà sì che i due candidati tengano in considerazione i temi che abbiamo espresso in questi mesi, ambiente in primis. C'è ancora una parte di elettorato che ci ha scelto sulla base di quei temi". 

Al ballottaggio andranno invece Paolo Damilano e Stefano Lo Russo. "Il centrodestra al ballottaggio è un risultato storico – esulta Damilano -. La proposta della mia lista civica è stata accolta, siamo riusciti ad avvicinare i torinesi alla politica, anche se l'astensionismo è un problema enorme. Lavoreremo su questo nei prossimi quindici giorni". 

Matteo Lepore (Ansa - Cavallari)
Matteo Lepore (Ansa - Cavallari)
Matteo Lepore (Ansa - Cavallari)

BOLOGNA – Al primo turno vince anche Matteo Lepore a Bologna, un altro candidato frutto della coalizione Pd-M5s. "Credo che da questa vittoria i progressisti e democratici nel nostro Paese e in Europa trarranno forza – ha detto il nuovo sindaco -. Io voglio invitare tutti i sindaci progressisti vincitori di queste elezioni a unirsi, perché da Bologna, Milano, Napoli e sono convinto presto da Torino e da Roma, da tutte le città governate dal centrosinistra in Italia partirà la riscossa per le prossime politiche a livello nazionale. Dobbiamo partire dai nostri territori, dalle nostre città, dalle nostre comunità". 

(Unioneonline/D)

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