"Siamo orgogliosi di prendere atto che il Pd è il primo partito nelle città italiane e probabilmente nella Regione Calabria". E’ il commento di Francesco Boccia, responsabile Organizzazione del Pd, ai risultati che stanno arrivando dallo spoglio delle elezioni amministrative. 

Secondo i dati, infatti, i dem si stanno affermando in molte città come prima forza, anche in Calabria, dove il candidato del centrodestra Occhiuto prevale con largo vantaggio. 

"I risultati che stanno arrivando ci confortano, sono molto soddisfacenti. Ci sono valutazioni che possono essere fatte e che ci confermano le scelte di massima unità possibile che Enrico Letta ha cercato nel centrosinistra", ha aggiunto ancora Boccia, commentando il voto dalla sede Pd del Nazareno.

Esulta anche il segretario Enrico Letta ha parlato di “giornata straordinaria per il Pd, per la coalizione e per tutto il Paese”. “Abbiamo dimostrato che la destra è battibile, un dato che è emerso in maniera molto chiara”, ha aggiunto Letta. 

SALVINI – "Sono contento di essere il primo a commentare, sono abituato a metterci la faccia e non a dare colpe agli altri. Il primo commento è sull'affluenza: la maggior parte non ha votato. E' per me e tutti un'autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private", è invece il commento del leader della Lega,  Matteo Salvini.

"L'anno prossimo votano 25 capoluoghi, città importanti da Genova a Palermo, da Monza a Lecce, il centrodestra ha il dovere di individuare i suoi candidati il prima possibile entro il mese di novembre per avere 5-6 mesi di tempo per spiegare la nostra idea di buon governo". “Oggi votavano gli italiani per eleggere i sindaci – ha chiosato il leader della Lega – e se qualcuno usa il voto per abbattere il governo di unità nazionale si sbaglia di grosso. Noi qua stiamo e qua rimaniamo. Non mi appassiona il dibattito sulla legge elettorale, ma quello sul lavoro, tasse e futuro del Paese".

CONTE – Occhi puntati sul Movimento 5 Stelle, che potrebbe diventare l’ago della bilancia nei ballottaggi di Roma e Torino.

"I cittadini non possono essere considerati pacchi postali che raccologono le nostre indicazioni con un vincolo stringente”, spiega il leader Giuseppe Conte, “ma la nostra proposta politica non può avere alcuna affinità con le forze politiche di destra", precisa al Tg1.

"Ora aspettiamo si consolidino i dati, poi valuteremo per i ballottaggi le possibilità di un dialogo. Non potremo avere nessuna suggestione per le forze di destra, per il resto valuteremo nei prossimi giorni", spiega l’ex premier.

“Le proiezioni – conclude riferendosi ai comuni in cui c’è stata l’alleanza Pd-M5S – confermano l'enorme potenzialità del nuovo corso e la prospettiva politica seria di lavorare assieme alle forze progressiste, Pd ma anche le altre forze. I dati di Napoli e Bologna sono politicamente molto importanti, se dovessero confermarsi queste proiezioni, che mi sembrano molto indirizzate, dovremo già fare i complimenti ai candidati".

CALENDA – "Ringrazio gli elettori, ancora non sappiamo quanti siano, può cambiare molto. Il dato è che esiste un'area di riformismo pragmatica che non si accontenta dell'offerta politica attuale che ha avuto un'affermazione significativa, senza precedenti come lista civica a Roma", ha detto Carlo Calenda.

"Ma mi dispiace di non andare al ballottaggio”, ha aggiunto. Sul secondo turno: "Deciderò nei prossimi giorni sulle indicazioni di voto, personale e senza contropartita. Ma non faremo apparentamenti".

SALA – "Credo che quello che sta maturando a Milano è qualcosa di importante, un evento quasi storico", ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, riconfermato alla guida di Palazzo Marino al primo turno, cosa che non era mai accaduta per un candidato di centrosinistra.

Attacco a Salvini: "Penso sia lui il responsabile principale del risultato del centrodestra. Da quello che abbiamo capito, ha gestito lui il processo di scelta, è stato martellante a Milano coi suoi proclami. A tre settimane dal voto diceva che a Milano avrebbero stravinto. Non conosce abbastanza bene la città se diceva così a tre settimane dal voto".

MELONI – La leader di Fdi punta sull’astensionismo, non commenta la debacle del centrodestra nelle principali città, e si concentra su Roma: "Credo che non si possa trattare in modo superficiale il dato sull'astensionismo: quando si vota in città importanti e c'è un astensionismo intorno al 50% non è una crisi della politica ma della democrazia", afferma.

"La partita è ancora aperta – continua Giorgia Meloni – e la più importante è Roma”.

Sul risultato del suo partito lancia un messaggio agli alleati: "Fdi è il primo partito della Capitale e ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del candidato sindaco e mi pare di poter dire che un centrodestra a trazione Fdi è molto competitivo".

(Unioneonline/l.f.-L)

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