Nel sabato in cui tornano in campo le grandi squadre e i loro campioni (Spagna, Portogallo, Germania, Francia) riecheggiano le vibrazioni della battaglia di Wembley. Quella tra inglesi e scozzesi per il gruppo D era la partita più densa di significato del programma di ieri e si può dire che non abbia deluso, nonostante lo 0-0. A deludere è stata magari l’Inghilterra di uno spento Harry Kane, per la quale il palo di Stones è troppo poco, ma i contenuti emotivi della sfida si sono mostrati  in pieno: gara dura, combattuta, orgogliosa soprattutto da parte della Scozia che quando vede di fronte le maglie bianche con i tre leoni sa esaltarsi e che grazie al meritatissimo (forse addirittura ingeneroso) pareggio può ancora sognare di passare il turno nel girone sinora più equilibrato. Per farcela dovrà battere la Croazia di Modric e (ieri) di Perisic, ieri fermata dalla Repubblica Ceca di Schick, stoico nel calciare con il naso gonfio e sanguinante il rigore che si era procurato.

Anche la Svezia degi ex rossoblù Albin Ekdal e Robin Olsen sembra andare oltre le attese: la vittoria di rigore su una Slovacchia troppo prudente è giunta su rigore ma proietta gli orfani di Ibra verso gli ottavi. Lo spirito di squadra può sopperire anche all’assenza di un giocatore inarrivabile come lui.

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