Il mondo non abbandoni l'Ucraina e continui a sostenerla contro l'invasione russa in difesa della carta dell'Onu, dell'ordine mondiale e della democrazia.

L’appello è stato lanciato oggi alla 78esima assemblea generale dell’Onu da Joe Biden e Volodymyr Zelensky, quest’ultimo al suo primo intervento di persona di fronta a una platea formata da 150 tra Capi di Stato e di Governo ma in cui mancavano i leader di Cina, Russia, Francia, Regno Unito e India.

Zelensky, in polo verde militare, punta tutto su una «pace giusta» ma nel frattempo chiede nuovi aiuti e nuove armi, come farà anche giovedì nella sua (seconda) visita alla Casa Bianca e al Congresso. «Non si può credere al diavolo, chiedete a Evgenij Prigozhin», afferma, lanciano un appello ad agire «uniti contro l’aggressore» e denunciando il «genocidio di bambini ucraini». Poi annuncia che l’Ucraina sta preparando un vertice mondiale della pace a cui vuole invitare tutti i leader mondiali «contrari all’aggressione russa».

Mosca ha subito preso di mira la visita di Zelensky: «È ovvio che l'accattone dipendente di Kiev sta andando a mendicare ancora denaro e armi dai suoi padroni americani», ha attaccato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, poco dopo l'annuncio della consegna "a breve" dei carri armati americani Abrams a Kiev.

Joe Biden ha esortato il mondo a restare a fianco di Kiev: «La Russia - ha osservato nell'unico momento in cui ha alzato il tono delle voce - crede che il mondo si stancherà e permetterà di brutalizzare l'Ucraina senza conseguenze. Ma vi chiedo questo: se abbandoniamo i principi fondamentali della Carta Onu per placare un aggressore, qualche Stato membro può sentirsi sicuro di essere protetto? Se permettiamo che l'Ucraina sia smembrata, l'indipendenza di qualche nazione sarà garantita? La risposta è no. Dobbiamo opporci oggi a questa palese aggressione per scoraggiare altri potenziali aggressori domani».

(Unioneonline/L)

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