La Procura svedese ha chiuso le indagini preliminari nei confronti del fondatore di Wikileaks, Julian Assange.

Lo ha dichiarato il procuratore capo Marianne Ny.

L'inchiesta era stata aperta per un presunto reato di stupro, commesso nel 2010 dal fondatore di Wikileaks che da cinque anni è rifugiato all'interno dei locali dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra per evitare di essere estradato.

Assange ha sempre respinto l'accusa e il suo difensore svedese aveva avanzato una richiesta all'inizio di maggio per la revoca del mandato di cattura a suo carico. I procuratori svedesi hanno ora abrogato il mandato di arresto.

Intanto, secondo i media locali, la polizia britannica avrebbe dichiarato di essere "costretta" ad arrestare Assange qualora dovesse lasciare l'ambasciata. Il mandato di cattura di Scotland Yard, infatti, resta valido.

"Sono stato detenuto per 7 anni senza un'accusa mentre i mie figli crescevano e il mio nome veniva diffamato. Non perdono nè dimentico", ha scritto su Twitter il fondatore di Wikileaks.

Il suo avvocato ha dichiarato che al più presto chiederà asilo alla Francia.

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