Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe rivelato informazioni riservate al ministro degli Esteri russo e al suo ambasciatore, in un incontro avvenuto nello Studio Ovale di Trump, mercoledì scorso.

Questa la rivelazione apparsa sul Washington Post, che ha rinfocolato le polemiche del cosiddetto Russiagate.

Una cosa gravissima, che "metterebbe a rischio la vita degli americani e l'operato dei servizi di Intelligence", secondo l'opposizione democratica.

Ma la Casa Bianca si è affrettata a negare.

"Il presidente - ha precisato il generale McMaster, consigliere per la Sicurezza nazionale, presente all'incontro tra Trump e Lavrov - non ha rivelato alcuna operazione militare che non fosse già nota pubblicamente".

Anche Mosca ha smentito la notizia del Post tramite l'agenzia Interfax e la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova: "Avevo già messo in guardia sul fatto che in un paio di giorni i media americani avrebbero diffuso notizie 'sensazionali' sul colloquio tra Lavrov e Trump".

Nello Studio Ovale, mercoledì scorso, c'era anche il segretario di Stato Rex Tillerson, che ha precisato: "È stata discussa un'ampia gamma di temi, tra cui le minacce e gli sforzi comuni contro il terrorismo. Durante questo scambio, è stata discussa la natura di minacce specifiche, ma non sono stati discussi metodi, fonti o operazioni militari".

Trump, invece, spiazza tutti, confermando lo scoop: "Come presidente volevo condividere con la Russia, in un incontro ufficiale alla Casa Bianca, fatti riguardanti il terrirismo e la sicurezza sui voli di linea, cosa che ho assolutamente il diritto di fare", ha twittato il presidente.

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