Si fanno sempre più aspri i rapporti fra Usa e Russia, dopo l'ennesimo colpo di coda dell'amministrazione Obama contro il Cremlino.

Gli Usa hanno infatti deciso di infliggere nuove sanzioni per presunte violazioni dei diritti umani contro cinque importanti personalità russe, due delle quali coinvolte nella morte, nel 2006, dell'ex agente del Kgb Alexander Litvinenko.

I cinque russi colpiti sono: Alexander Bastrykin, molto vicino a Putin e capo dell'agenzia investigativa federale, l'uomo che ha guidato le campagne del Cremlino contro di dissidenti; Gennady Plaskin, ex responsabile della universal Savings Bank; Stanislav Gordiyecsky, ex funzionario dell'agenzia investigativa; e per finire andrei Lugovoi e Dmitry Kovtun, principali sospettati nella morte per avvelenamento di Litvinenko a Londra.

Ai cinque sono stati congelati i beni negli States ed è stato vietato l'ingresso in terra americana, sulla base del "Magnitsky Act", un provvedimento firmato Obama sulla base del quale sono state imposte sanzioni a 44 russi.

Immediata la replica di Mosca: "Un altro passo nella direzione del peggioramento artificioso delle relazioni fra Russia e Stati Uniti", ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

"Non escludiamo una risposta asimmetrica", ha rincarato la dose il deputato liberaldemocratico Leonid Slutsky.
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