Come ampiamente annunciato, gli Usa si ritirano dall'accordo sul programma nucleare iraniano, siglato nel 2015 tra Russia, Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina, Germania e Iran.

Inutili dunque le pressioni dei Paesi europei per convincere l'inquilino della Casa Bianca a tornare sui suoi passi.

"Il regime iraniano finanzia il terrore", ha dichiarato il presidente Usa in un'attesa conferenza stampa. "Ci sono le prove definitive che ha mentito riguardo i termini dell'intesa, che non solo non riesce a fermare le ambizioni nucleari di Teheran, ma non impedisce nemmeno lo sviluppo del programma missilistico iraniano".

"L'accordo - ha rincarato il tycoon - serve solo alla sopravvivenza del regime, a cui viene ancora permesso di arricchire uranio".

Il ritiro degli Usa prevede che tra 90 giorni torneranno in vigore le vecchie sanzioni imposte da Washington a Teheran. E solo allora gli Stati Uniti saranno effettivamente fuori dall'intesa.

"Non saremo ostaggio del ricatto nucleare iraniano", ha aggiunto il presidente, definendo l'accordo firmato nel 2015 da Barack Obama "disastroso e imbarazzante".

Poi la firma, a favor di telecamera, del memorandum presidenziale per dare il via alle sanzioni: "Istituiremo il massimo livello di sanzioni economiche", ha annunciato Trump.

"Lavoreremo insieme agli alleati per trovare una soluzione definitiva alla minaccia nucleare iraniana, non consentiremo al regime di avere armi nucleari. Tutti i Paesi che aiuteranno l'Iran potrebbero essere fortemente sanzionati", ha dichiarato.

L'intesa del 2015 prevedeva un alleggerimento delle sanzioni dell'Occidente in cambio dell'impegno di Teheran a limitare il suo programma nucleare e ad accettare periodici controlli dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).

LE REAZIONI - Appoggio totale alla decisione di Trump arriva dal solo premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Immediata invece la replica dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini: "L'Unione Europea è determinata a preservare l'intesa". "L'accordo va mantenuto, contribuisce alla sicurezza nella regione e frena la proliferazione nucleare. L'Italia è con gli alleati europei per confermare gli impegni presi".

E Macron esprime "il rammarico" di Francia, Germania e Regno Unito: "In gioco - aggiunge il presidente francese - c'è il regime internazionale di lotta contro la proliferazione nucleare".

Intanto, in attesa del discorso in diretta tv del presidente iraniano Hassan Rohani, ha parlato il vice comandante dei pasdaran iraniani, il generale Hossein Salami: "Siamo preparati agli scenari più pericolosi. I nostri nemici, compresi gli Usa, il regime sionista e i loro regimi fantoccio nella regione, dovrebbero sapere che l'Iran è pronto a tutto".

L'intenzione di Teheran è quella di continuare a rispettare l'accordo, nonostante l'uscita degli Stati Uniti.

(Unioneonline/L)

IL NUCLEARE AL CENTRO DELL'INCONTRO CON MACRON:

LA MINACCIA DI TEHERAN:

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