Sul tavolo dell’Unione europea anche sanzioni al settore energetico russo. “Ne discuteranno oggi i ministri degli Esteri Ue”, ha detto l’alto rappresentanto per la politica estera Josep Borrell prima del consiglio affari esteri.

Alcuni Paesi come Lituania e Irlanda si sono già detti a favore, Borrell non ha voluto commentare oltre, rimandando ai risultati della discussione.

L'Unione europea si è detta "pronta" e "unita" a imporre eventuali nuove misure: e nel mirino dovrebbero finire il carbone e il petrolio russi, settore finora risparmiato per le gravi conseguenze che un embargo comporterebbe sui Paesi energeticamente vulnerabili, come l'Italia. 

Ma il Cremlino avverte: “La decisione di imporre l’embargo sulle forniture di petrolio russo peggiorerà l’equilibrio energetico in Europa colpendo tutti”.

“Ci sarà un momento difficile per gli europei”, rincara il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Sappiamo che l’imposizione di un embargo sulla fornitura di petrolio russo è in discussione. Questo argomento è molto complicato, perché un tale embargo avrà un impatto e influenzerà molto seriamente il mercato globale del petrolio in generale", ha aggiunto Peskov rispondendo ai giornalisti.

Tale decisione, ha osservato, “peggiorerà seriamente gli equilibri energetici del continente europeo. Gli americani rimarranno da soli e staranno molto meglio degli europei, che avranno un momento difficile perché questa decisione colpirà tutti”.

(Unioneonline/L)

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