Sono almeno 24 le vittime degli attacchi missilistici ucraini di ieri sulla città russa di Belgorod. Lo ha reso noto su Telegram il governatore dell'omonima regione, Vyacheslav Gladkov, precisando che sono decedute altre due persone, tra cui un bambino. Nel complesso i feriti sono 108. 

Mentre l'Ucraina continua a scavare sotto le macerie lasciate venerdì da uno dei più feroci bombardamenti russi dall'inizio dell'invasione, la guerra sconfina con violenza in Russia: l’attacco su Belgorod, che Mosca attribuisce «ai terroristi di Kiev», appare come l'episodio più cruento sul territorio russo in due anni di conflitto.

«Questo attacco non resterà impunito», ha tuonato il ministero della Difesa russo, secondo cui la contraerea è riuscita a intercettare due missili e «la maggior parte» dei razzi lanciati contro la città vicina al confine ucraino: altrimenti, ha sottolineato, le conseguenze sarebbero state ancora peggiori.

E mentre il presidente Vladimir Putin viene «informato» della situazione, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha puntato il dito contro «i Paesi dell'Ue che continuano a fornire armi» all'Ucraina e contro «la Gran Bretagna che, in coordinamento con gli Stati Uniti, incita il regime di Kiev a compiere azioni terroristiche, rendendosi conto che la controffensiva ucraina è fallita». Mosca ha quindi chiesto e ottenuto la convocazione di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sull'accaduto.  

(Unioneonline/D)

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