L’Occidente pronto a inasprire le più volte minacciate sanzioni contro la Russia in rappresaglia all’invasione dell’Ucraina. 

Da quanto si apprende, dal Consiglio Affari Esteri dell’Ue arriverà il via libera al congelamento degli asset di Vladimir Putin e del ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov, una misura inclusa nel secondo pacchetto di sanzioni decise da Bruxelles. 

I provvedimenti sono stati confermati anche dal presidente francese Emmanuel Macron, che in un messaggio rivolto al Parlamento francese ha ricordato che il Consiglio europeo "ha deciso una serie di sanzioni inedite contro la Russia e la Bielorussia. Le sanzioni riguarderanno anche personalità russe, inclusi alti dirigenti della Federazione di Russia".

In precedenza anche il presidente Usa Joe Biden aveva annunciato la decisione comune dei Paesi del G7 di punire "l'ingiustificato attacco all'Ucraina" con un "devastante pacchetto di sanzioni ed altre misure economiche".

La Casa Bianca, dal canto proprio, ha deciso di colpire altre quattro banche statali russe (per un valore di mille miliardi di dollari), tra cui il colosso Vtb, e di dimezzare l'export di materiale tecnologico alla Russia. Nel mirino anche 24 tra persone e organizzazioni bielorusse per il sostegno dato all'invasione russa.

E mentre l’Occidente fa fronte comune per colpire Putin e i vertici, politici ed economici, russi, la Cina invece tende in questo senso una mano a Mosca. 

In una conversazione telefonica con Putin, il presidente cinese Xi Jinping ha infatti sottolineato "l'inammissibilità dell'uso di sanzioni illegittime per servire gli interessi egoistici di alcuni Paesi".

Nel corso del colloquio, spiegano fonti russi, i due leader hanno confermato "l'identità degli approcci di principio verso le questioni chiave a livello internazionale". 

(Unioneonline/l.f.)

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