«Parigi difficilmente può rivendicare il ruolo di mediatore perché è schierata con una delle parti in conflitto. Parigi è inoltre coinvolta in questo conflitto dalla parte dell'Ucraina sia direttamente che indirettamente».

Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha anche escluso l’ipotesi di una tregua con Kiev in vista della Pasqua ortodossa del prossimo 16 aprile. 

Una risposta polemica al presidente francese Emmanuel Macron, che in un’intervista, di ritirono dalla sua visita ufficiale a Pechino, ha dichiarato: «Penso che la Cina faccia la nostra stessa osservazione, vale a dire che oggi il tempo è militare. Gli ucraini resistono e noi li aiutiamo. Non è il momento delle trattative, anche se le prepariamo e se dobbiamo piantarne le basi. Questo è lo scopo di questo dialogo con la Cina: consolidare approcci comuni».

Macron è convinto che tali approcci contemplino «il sostegno ai principi della carta delle Nazioni Unite», ma anche «un chiaro promemoria nucleare». Inoltre secondo il presidente francese «spetta alla Cina trarre le conseguenze dal fatto che il presidente Putin abbia dispiegato delle armi nucleari in Bielorussia pochi giorni dopo che si era impegnato a non farlo».

Tra gli altri punti evocati da Macron c'è «un richiamo molto chiaro al diritto umanitario e alla protezione dei bambini» e infine «il desiderio di una pace negoziata e duratura».

(Unioneonline/l.f.)

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