Mentre sul tavolo di Russia e Stati Uniti si continua a “litigare” per il drone americano abbattuto da un jet di Mosca nel Mar Nero, la Polonia rompe gli indugi degli alleati e diventa il primo paese Nato a fornire jet militari all’Ucraina. Kiev, martoriata dal fuoco nemico, continua a sperare nella risoluzione del conflitto tenendo colloqui di pace con Washington e Pechino. E arriva l’ufficialità: il presidente cinese Xi Jinping farà visita a Putin lunedì, dal 20 al 22 marzo, su invito di Vladimir Putin e l’incontro «è per la pace», ha assicurato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin

«Durante il colloquio verranno discusse questioni di attualità sull’ulteriore sviluppo di relazioni di partenariato globali e cooperazione strategica tra Russia e Cina. È inoltre previsto uno scambio di opinioni nel contesto dell’approfondimento della cooperazione russo-cinese sulla scena internazionale. Verranno firmati alcuni importanti documenti bilaterali», si legge in una nota del Cremlino. 

Ma la guerra, nonostante gli slanci verso un ritorno alla “quiete” non si ferma. Continuano infatti i bombardamenti russi su Kostiantynivka e Toretsk, nell'oblast di Donetsk dove – secondo l’Ufficio del procuratore generale ucraino, citato dai media locali – si piange una nuova vittima e si contano 7 feriti. Stessa sorte per i villaggi di Pivnichne e Pivdenne Toretsk dove una donna di 50 anni è stata uccisa e un uomo di 40 è rimasto ferito dall’offensiva nemica. E ancora, a Kostyantynivka, altri feriti: 6 civili, tra cui un cittadino polacco. Qui le case e quel che rimane della città sono costantemente sotto assedio e i frammenti dei proiettili hanno danneggiato oltre 30 abitazioni, condotte del gas, automobili e fabbricati agricoli. 

La Russia, dal canto suo, afferma che ieri le forze armate ucraine hanno effettuato ben 34 bombardamenti sull'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr). Tali attacchi avrebbero preso di mira Blagodatnoye, Vladimirovka, Gorlovka, Donetsk, Makeyevka, Nikolskoye, Panteleymonovka e Yasinovataya.

E anche se la fine della guerra sembra ancora lontana il presidente ucraino Volodymyr Zelensky continua a coltivare il “sogno” europeo, non mostrando alcun interesse ad avvicinarsi a Mosca: «L'Ucraina è sempre stata Europa. L'Ucraina sarà sempre Europa. Le bombe russe non cambieranno la realtà oggettiva. La realtà che gli ucraini stanno difendendo».

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(Unioneonline/v.f.)

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