Uccisi dal razzo di Hezbollah in un campo da calcio: morti 12 bambini, il più piccolo aveva 10 anni
Il tragico bilancio dopo l’attacco su Majdal Shams continua a crescere. Netanyahu rientra dagli Usa: «I responsabili la pagheranno cara»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Raffica di raid israeliani in Libano nella notte dopo l'attacco di ieri su Majdal Shams che ha causato almeno 12 morti, inclusi bambini e almeno 40 feriti. Gli aerei da guerra israeliani – come riportato dalla tv degli Hezbollah, Al Manar – hanno preso di mira le periferie delle città di Abbasiya e Burj al-Shamali, nel sud del Paese. Secondo la stessa fonte, Israele ha lanciato raid aerei anche contro le città di Khiam e Kafr Kila.
Dopo l’attacco missilistico ai danni della cittadina drusa di Majdal Shams, nel Golan, molti bambini sono in gravi condizioni nei reparti di terapia intensiva pediatrica nel nord di Israele. In tanti hanno riportato ferite gravissime, riferiscono i media israeliani. Il direttore del centro medico Ziv di Safed, Salman Zarka, ha dichiarato alla tv Channel 12 che probabilmente alcuni di loro saranno sottoposti ad altri interventi chirurgici nel corso della giornata dopo le operazioni eseguite nella notte. «È da molto tempo che non vediamo un gruppo di bambini colpiti da un trauma così grave», ha detto Danny Eitan, direttore del reparto di terapia intensiva pediatrica del Rambam Medical Center di Haifa. Nel frattempo sono stati resi noti i nomi di 11 delle 12 vittime: Alma 11 anni, Millar 10, Vinis 11, Izil 12, Yazen, 12 anni, Johnny 13 anni, Amir, 16, Naji 11, Fajr 16 anni, Hazem 15, Nazem 15 anni, del villaggio di Ein Kiniya.
«Sappiamo esattamente da dove è stato lanciato il razzo. Abbiamo esaminato qui sul muro del campo di calcio i resti del razzo e sappiamo che si tratta di un razzo Falaq con una testata da cinquantatré chilogrammi. Questo è un razzo di Hezbollah. E chiunque lanci un simile razzo in un'area urbana vuole uccidere civili, vuole uccidere bambini». Lo ha detto il capo di stato maggiore Herzi Halevi secondo cui l'Idf sta aumentando la sua prontezza per «la prossima fase dei combattimenti nel nord». Immediato il commento del premier di Israele Benjamin Netanyahu, secondo cui «gli Hezbollah pagheranno un prezzo alto», mentre una fonte della sicurezza israeliana citata dai media afferma che Israele risponderà con forza, assicurando però di non volere una guerra.
(Unioneonline/v.f.)