"Alcune nazioni hanno missili con testate nucleari e non solo una o due. Ma io non dovrei averle? Questo non lo accetto". Il presidente turco Recep Erdogan mette le cose in chiaro nel corso di una conferenza del suo partito a Sivas, nell'Anatolia orientale, in Turchia.

Il leader di Ankara ha parlato, tra l'altro, delle restrizione legate al suo Paese sull'atomica. Secondo lui, ingiustificate: "Quasi tutte le nazioni sviluppate la possiedono", ha affermato in riferimento soprattutto al vicino Israele, senza comunque indicare alcun piano specifico di sviluppo a scopi militari.

Non è la prima volta che Erdogan manifesta certe idee. Nel marzo del 2018 invitò le potenze musulmane a creare un esercito dell'Islam che avesse come primo obiettivo la distruzione di Israele.

Attualmente anche la Russia sta lavorando alla realizzazione della prima centrale nucleare in Turchia a scopi civili, ad Akkuyu.

RIFUGIATI - Il discorso poi si è spostato sui rifugiati siriani in Turchia ai quali Erdogan potrebbe presto aprire le porte verso l'Europa qualora non venga creata una "zona sicura" in Siria. Il leader turco ha sottolineato l'intenzione di creare un territorio, assieme agli Stati Uniti, adibito al trasferimento di 3,65 milioni di rifugiati. In caso contrario sarà l'Unione Europea ad accoglierli, poiché "Non possiamo essere costretti a gestirli da soli". Nel 2016, i turchi e l'Ue hanno stabilito una collaborazione da 6 miliardi di euro.

(Unioneonline/M)
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