Trump verso lo stop agli aiuti «diretti e indiretti» a Kiev
In ballo miliardi di dollari di armi già pronte per partire verso l’Ucraina, l’addestramento di truppe e piloti, anche la condivisione di informazioni di intelligence(Ansa)
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Donald Trump verso lo stop agli aiuti all’Ucraina, diretti e indiretti.
Il drammatico scontro andato in scena ieri allo Studio Ovale con Volodymyr Zelensky era solo l’antipasto del deciso cambio di passo dell’amministrazione Usa sul conflitto in Ucraina.
Fonti dell’amministrazione hanno riferito che Trump sta valutando di interrompere tutte le spedizioni di aiuti militari in corso: si parla di miliardi di dollari di radar, veicoli, munizioni e missili già pronti e in attesa di essere inviati in Ucraina.
Inoltre, un funzionario dell’amministrazione Usa ha riferito al New York Times che Trump potrebbe decidere di interrompere anche l’appoggio indiretto a Kiev, che include tra le altre cose la condivisione di informazioni di intelligence. Il quotidiano cita anche, tra gli aiuti indiretti, altri tipi di finanziamenti militari, l’addestramento di truppe e piloti ucraini e l’uso di una base militare Usa in Germania che ospita un call center che gestisce gli aiuti internazionali a Kiev.
«Se non sei disposto a trattare con la Russia ti lasciamo solo», così Trump ieri ha minacciato Zelensky, avvertendolo. «Se noi ci tiriamo fuori, te la dovrai vedere da solo e non credo andrà tanto bene. Senza le nostre armi avresti perso la guerra in 15 giorni».
Zelensky, in un’intervista a Fox News dopo lo scontro, ha ringraziato gli Usa per il sostegno: «Ci avete aiutati a sopravvivere». Non si è scusato, ma ha ammesso che che «senza l’aiuto americano sarà molto difficile respingere la Russia» e sottolineato che non vuole perdere la partnership con Washington. Si è detto «certo che i rapporti si possono ricucire», ma Trump ha usato toni molto più duri, accusando Zelensky di voler continuare a «lottare, lottare, lottare» e di aver «sopravvalutato le carte in suo possesso». Se il leader ucraino vuole tornare al tavolo delle trattative, ha avvertito il tycoon, «deve dirmi che vuole la pace, che non vuole più fare la guerra». E questo presuppone, ha sottolineato ieri Trump nell’incontro con Zelensky, «scendere a compromessi con Putin ed essere disposto a fare concessioni».
(Unioneonline/L)