Trump presidente: «Inizia l’età dell’oro Usa. Dazi, stop all’immigrazione e ritorno al petrolio»
Il giuramento a Capitol Hill: «Basta gender e auto elettriche». E la promessa: «Andremo su Marte». Alla cerimonia anche Giorgia MeloniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Donald Trump ha giurato come 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
In una Washington blindata (schierati, oltre all’esercito, 25mila poliziotti) la cerimonia d’insediamento, che si è tenuta non all’esterno, ma all’interno del Palazzo del Campidoglio a causa delle temperature “polari”, davanti al gotha della politica americana (a cominciare dal presidente uscente Joe Biden con gli ex presidenti Barack Obama, Bill Clinton e George W. Bush) e alla presenza di numerosi leader internazionali (tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni), e di esponenti di spicco delle istituzioni e dell’economia a stelle e strisce e non solo (compresi Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg).
Accanto a Trump, la moglie Melania, in redingote blu scuro con camicia bianca firmate dallo stilista statunitense Adam Lippes, i figli e il nuovo vicepresidente J.D. Vance, anch’egli accompagnato dalla famiglia.
I sostenitori del tycoon, invece, si sono radunati, nonostante il freddo, lungo le strade della capitale Usa, mentre chi si era già “prenotato” per assistere alla cerimonia prima della decisione di spostarla all’interno ha trovato posto in un palazzetto, dove sono stati installati diversi maxi-schermi.
IL DISCORSO – «L’età dell’oro dell’America inizia in questo momento», ha esordito Trump, accolto all’arrivo a Capitol Hill da una standing ovation e dal coro “Usa! Usa!”, nel suo discorso ufficiale. «Con me –ha aggiunto – il Paese tornerà a crescere e a essere rispettato in tutto il mondo. Da subito darò la priorità all’America. Ci riprenderemo la sovranità, la sicurezza, la giustizia e tutte le difficoltà attuali non le vedremo più» perché «daremo priorità alla creazione di una nazione ricca e prospera, ancora più eccezionale di quanto sia stata sino ad ora».
«DIO MI HA SALVATO» – E ancora: «Da questo momento il declino dell’America è finito», ha proseguito Trump, che ha anche ricordato l’attentato di cui è stato bersaglio durante la campagna elettorale, affermando: «Mi hanno sparato, ma Dio mi ha salvato per far sì che l’America potesse diventare grande». «Oggi 20 gennaio 2025 è il giorno della liberazione – ha detto ancora Trump – e spero che le ultime elezioni saranno ricordate come quelle che hanno portato alle cose più grande per il nostro Paese».
Trump ha poi ringraziato la comunità ispanica e afroamericana che gli ha consentito di vincere in tutti e sette gli Stati in bilico, invocando l’unità e promettendo che «il sogno americano tornerà a essere realtà».
STOP ALL’IMMIGRAZIONE – Quindi l’annuncio dei primi ordini esecutivi, a cominciare dallo stato d’emergenza nazionale al confine con il Messico per fermare tutti gli ingressi illeciti, con «l’espulsione e il respingimento di milioni di persone immigrate», mandando anche truppe «per mettere fine all’invasione».
PETROLIO E DAZI – Trump ha poi elencato le altre priorità di cui occuparsi da subito: più polizia contro le bande criminali, la battaglia contro l’inflazione, il ritorno alle trivellazioni di petrolio («Drill, baby, drill») per risolvere la crisi energetica, accompagnate dalla fine del “Green Deal”, dallo stop alle leggi sui veicoli elettrici e dal rilancio delle esportazioni di combustibili e prodotti fossili. Confermata anche l’intenzione di istituire dazi doganali sulle importazioni.
NO GENDER E MARTE – Trump ha anche dichiarato di voler mettere fine alle politiche “gender”, per tornare ai due soli generi di “maschio e femmina”, di voler ribattezzare il Golfo del Messico come Golfo d’America e di voler riprendere il Canale di Panama «che la Cina ci ha preso». Quanto alle ambizioni per il prossimo futuro il neo presidente ha detto di voler rilanciare i programmi spaziali «per piantare la bandiera degli Usa su Marte» (incassando il caloroso applauso dell’amico Elon Musk).
LE GUERRE – «Voglio essere un presidente pacificatore», ha affermato Trump a proposito dei conflitti in corso» e «grazie alla mia amministrazione patriota – ha concluso – affronteremo con forza ogni crisi, ci muoveremo velocemente con obiettivi chiari per tornare a pace e prosperità».
GIORGIA MELONI – Alla cerimonia, come detto, ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Penso – ha detto la premier spiegando il senso della sua presenza a Washington – che sia estremamente importante per una nazione come l'Italia, che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti, dare una testimonianza della volontà di continuare e, semmai, rafforzare quella relazione in un tempo in cui le sfide sono globali e interconnesse».
(Unioneonline/l.f.)