"Il consigliere per la sicurezza nazionale ha suggerito oggi che le sanzioni e le proteste hanno 'soffocato' l'Iran, costringendoli a negoziare. In realtà, non me ne potrebbe importare di meno se negoziano. Dipenderà totalmente da loro, ma non avranno armi nucleari e 'non uccidete i vostri manifestanti'".

Lo ha scritto su Twitter, anche in lingua farsi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, commentando le proteste antigovernative esplose in Iran a seguito dell'ammissione di responsabilità da parte delle autorità di Teheran sull'abbattimento dell'aereo ucraino.

Nella tragedia sono morte 176 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio del Boeing 737.

Negli ultimi due giorni dimostranti anti-regime sono scesi in piazza nella capitale e in altre città del Paese.

Ieri pomeriggio i manifestanti hanno accusato la polizia di Teheran di aver sparato sulla folla, pubblicando sui social alcuni video che mostrerebbero esplosioni di colpi e persone ferite.

Il capo della polizia, Hossein Rahimi, ha assicurato che i suoi agenti non hanno aperto il fuoco.

"Durante le proteste la polizia non ha sparato assolutamente perché gli ufficiali hanno dato ordine di agire con moderazione", ha dichiarato Rahimi in una nota citata dai media ufficiali della Repubblica islamica.

Intanto tra Stati Uniti e Iran la tensione resta altissima dopo che ieri almeno quattro soldati iracheni sono rimasti feriti dai razzi che hanno colpito una base aerea che ospita un contingente americano a Balad, in Iraq.

(Unioneonline/F)
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