Trump: «Musk completamente impazzito, mi vuole parlare ma non sono interessato»
Ieri il durissimo scontro tra il presidente e il multimiliardario, con il colpo basso del patron di Tesla che ha detto che il presidente appare nel fascicolo di Epstein(Ansa)
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All'indomani dello scontro con Elon Musk Donald Trump rincara la dose. «È completamente impazzito», ha dichiarato il presidente in un'intervista a Abc news. Il presidente ha poi detto che il miliardario gli «vuole parlare» ma che lui «non è interessato».
Eppure secondo Politico alcuni consiglieri della Casa Bianca avrebbero lavorato per convincere Donald Trump a moderare i toni per evitare un'escalation programmando una telefonata tra i due per mediare o quanto meno calmare le acque.
Una rottura spettacolare quella Musk e Trump, che hanno litigato pubblicamente, accusandosi di «follia» da una parte e «ingratitudine» dall’altra sui social di loro proprietà, X per Musk e Truth per Trump.
Il presidente ha confermato di aver posto fine alla missione governativa di Musk, secondo lui «impazzito», a causa di una decisione sfavorevole ai contributi sui veicoli elettrici. «Il modo più semplice per risparmiare miliardi e miliardi di dollari nel nostro bilancio sarebbe quello di annullare i sussidi e i contratti governativi» del capo di Tesla e SpaceX, ha scritto.
Da quando l'uomo più ricco del mondo ha lanciato la scorsa settimana un attacco frontale contro un megaprogetto di legge finanziaria dell'amministrazione Trump lasciando il suo incarico alla Casa Bianca, era chiaro che fosse solo questione di tempo prima che il divorzio fosse definitivamente consumato. È stato durante una riunione nell'Ufficio Ovale con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ridotto al ruolo di comparsa muta, che il presidente ha ufficializzato la rottura. Durante uno scambio con i giornalisti, trasmesso in diretta, Donald Trump si è detto «molto deluso». «Elon e io avevamo un buon rapporto. Non so se sia ancora così».
«Assurdità», ha commentato Musk. «Falso», ha poi postato sopra un estratto in cui Trump spiegava che l'imprenditore conosceva in anticipo il contenuto del testo. Una «grande e bella legge» per il tycoon, un «abominio» per le finanze pubbliche per Elon Musk.
Ed è partita l'escalation. Musk, che ha generosamente finanziato la campagna del repubblicano nel 2024, ha assicurato che «Trump avrebbe perso le elezioni» senza di lui e lo ha accusato di «ingratitudine». Per poi sferrare un colpo basso, affermando, senza fornire prove, che il nome del presidente era presente nel fascicolo di Jeffrey Epstein, il finanziere americano al centro di un vasto scandalo di crimini e sfruttamento sessuale che si è suicidato in prigione prima di essere processato. «Per questo quei file non sono stati resi pubblici».
E i dem hanno colto la palla al balzo, chiedendo al dipartimento di Giustizia e all'Fbi se è vero, come sostiene Elon Musk, che il presidente Trump sia nei file di Jeffrey Epstein.
In risposta, la Casa Bianca si è limitata a definire questi attacchi «deplorevoli». Nell'Ufficio Ovale, Trump ha descritto il suo ex alleato come un amante respinto: «Diceva le cose più belle su di me. Le persone lasciano il nostro governo, ci amano, e a un certo punto ne sentono così tanto la mancanza... E alcuni di loro diventano ostili».
(Unioneonline)