Sono state sufficienti le voci di un possibile ritiro dal suo incarico di Andrew McCabe, attuale numero due dell'Fbi, il quale attenderebbe i tre mesi che gli restano prima della pensione per formalizzare la sua decisione, per far tornare all'attacco il presidente Usa Donald Trump.

L'accusa dell'inquilino della Casa Bianca verso McCabe è sempre stata quella di avere legami con la sua ex rivale nella corsa alle presidenziali, Hillary Clinton.

Nel corso dell'ultimo anno, McCabe è stato oggetto di numerose critiche da parte del partito del presidente, i repubblicani, per il modo in cui l'Fbi ha gestito le indagini sull'uso da parte di Hillary Clinton di un server di posta privata quando era segretario di Stato.

Poi è stato attaccato per alcune donazioni provenienti da sostenitori di Clinton a favore della campagna della moglie che correva per un seggio al Senato nel 2015, anche se fatte prima che lo stesso McCabe diventasse numero due e quindi direttore facente funzione del Fbi nel periodo di transizione seguito alla cacciata di James Comey nel maggio scorso e prima che avesse accesso alla supervisione delle indagini su Clinton.

"Il vicedirettore dell'Fbi Andrew McCabe sta facendo una corsa contro il tempo per andare in pensione con tutti i benefit? 90 giorni prima che se ne vada?", chiede polemico il presidente su Twitter. "Come è possibile che al vicedirettore dell'Fbi Andrew McCabe vengano dati 700mila dollari per la campagna della moglie dai fantocci di Clinton durante l'inchiesta?".

(Unioneonline/m.c.)

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