Trump censura i ricercatori: al bando le parole "feto" e "transgender"
Vietato l'uso di parole come "feto" e "transgender". È il provvedimento emanato dall'amministrazione Trump e rivolto a chi stila il bilancio della principale agenzia di controllo sulla sanità pubblica, il Center for Disease Control and Prevention.
A rivelarlo è il Washington Post, secondo cui la lista delle "parole proibite" è stata comunicata in una riunione che si è svolta giovedì scorso ad Atlanta.
Nella lista ci sono anche termini come "vulnerabile", "diversità" e le formule "evidence-based" e "science-based", cioè basato su prove e sulla scienza, che i funzionari dell'amministrazione Trump suggeriscono di sostituire con la frase: "I cdc basano le proprie raccomandazioni sulla scienza in considerazione degli standard e della volontà della comunità".
"Nella mia esperienza non ho mai ricevuto alcuna pressione di tipo ideologico", ha detto al Post un analista dell'agenzia, e non è l'unico ad aver accolto la notizia con "incredulità".
La lista delle parole proibite, che pare sia stata imposta anche ad altre agenzie che dipendono dal dipartimento della Sanità, è destinata ad avere un impatto nei molti uffici dei "Centers for Disease Control and Prevention" che usano quotidianamente nel loro lavoro i termini banditi: dal National Center for Hiv/Aids che lavora su programmi per prevenire la diffusione dell'Hiv all'interno della comunità transgender, alle ricerche sulla malattia da Zika virus che si concentrano anche sullo sviluppo del feto.
(Unioneonline/D)