Torna la guerra civile in Etiopia, e nulla è risparmiato.

Le forze aeree etiopi nell’attacco sferrato contro Macallè, capitale della regione ribelle del Tigray, hanno colpito anche un asilo, uccidendo  e ferendo numerosi bambini, riferisce l’Unicef smentendo il governo etiope che aveva affermato di aver colpito solo “obiettivi militari”.

Il conflitto, scoppiato nel novembre di due anni fa nella regione dei Tigrè, registra una nuova fiammata dopo cinque mesi di tregua.

Le forze aeree etiopi del primo ministro - e paradossalmente premio Nobel per la Pace 2019 - Abiy Ahmed hanno bombardato il capoluogo dell'etnia ribelle.

Il raid arriva due giorni dopo la ripresa dei combattimenti tra le forze governative e il Tplf al confine sud-orientale della regione ribelle del nord dell'Etiopia. Da quando è scoppiata nel novembre 2020, la guerra ha causato diverse migliaia di vittime e più di due milioni di sfollati.

Inoltre, centinaia di migliaia di etiopi sono precipitati in condizioni prossime alla fame.

(Unioneonline/L)

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