Le vittime della sparatoria in una clinica di Tulsa, nello Stato Usa dell’Oklahoma, sono due medici e altre due persone: lo ha riferito il capo della polizia locale in una conferenza stampa. 

Secondo quanto riferito dalle autorità, il killer autore della strage all’interno della struttura – il Natalie Medical Building, facente parte dell’ospedale St. Francis – era un paziente che lamentava dolori dopo essersi sottoposto recentemente ad una operazione chirurgica.

Si tratterebbe quindi di una sorta di sanguinosa, folle vendetta.

Sempre in base alla ricostruzione fornita dalla polizia, l’uomo ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico Ar-15 acquistato il giorno stesso della sparatoria. Quindi si sarebbe tolto la vita.

L’Ar-15 è l’arma sotto accusa in questi giorni negli Stati Uniti, dopo che il dibattito sulle restrizioni alle armi facili si è rinfocolato, in seguito alla strage compiuta da un 18enne nella scuola di Uvalde, in Texas

Anche il quel caso il killer imbracciava un Ar-15 e lo stesso fucile semiautomatico è stato utilizzato per mettere a segno decine di carneficine simili negli ultimi anni. 

(Unioneonline/l.f.)

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