La protesta era iniziata una ventina di giorni fa a Santiago de Cuba e prosegue oggi con lo sciopero della fame di 27 membri dell’Unione patriottica di Cuba (Unpacu), organizzazione che si dichiara in lotta contro le pratiche repressive della dittatura.

L’Organizzazione degli Stati americani (Osa), attraverso il segretario generale, ha ufficialmente preso posizione a favore degli scioperanti esprimendo solidarietà perché “in difesa delle libertà fondamentali di fronte a un regime dittatoriale”.

“È giunto il momento - è una nota dell’Osa - che la dittatura cubana aderisca alle richieste degli scioperanti, che non fanno altro che rivendicare i diritti e le libertà fondamentali per gli esseri umani riconosciuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e negli strumenti legali del Sistema interamericano".

In generale, ricorda l’Osa, l'opposizione organizzata non è ammessa a Cuba, dove i dissidenti sono visti come mercenari al soldo degli Usa. La tv cubana si sarebbe riferita per la prima volta alla protesta dell'Unpacu additandola come una farsa finanziata dagli Stati Uniti.

(Unioneonline)
© Riproduzione riservata