Si blocca il negoziato sul Recovery Fund.

Lo scontro è tra il Parlamento europeo e il Consiglio su tutto l'accordo sul bilancio Ue 2021-2027 e il piano Next Generation Eu (NGEU), di cui appunto il Recovery Fund è il principale pilastro.

L'oggetto del contendere è l'aumento degli stanziamenti previsti nella proposta di bilancio su ben 15 capitoli di spesa, tra cui i programmi per la digitalizzazione, il lavoro e il sociale.

La proposta di mediazione del Consiglio, presieduto in questo momento dalla Germania, è stata definita "deludente" dal Pe. Di qui la decisione del Parlamento di sospendere le trattative.

"I colloqui sul bilancio Ue sono interrotti - ha detto il portavoce del Parlamento Ue, Jaume Duch -. Senza una valida proposta da parte della presidenza tedesca dell'Ue per aumentare i massimali, è impossibile andare avanti. I margini e la flessibilità sono per esigenze impreviste, non per trucchi di bilancio".

"Rifiutarsi di muoversi" rispetto alle posizioni iniziali, si legge in una nota diffusa in serata all'Europarlamento, "non è negoziare: si potrà tornare a sedersi intorno al tavolo solo quando ci sarà, da parte del Consiglio, la reale volontà di trovare un accordo".

La delegazione dei negoziatori del Pe ha sottolineato che poco dopo l'avvio del settimo round di trattative con Consiglio e Commissione ci si è resi conto "di non avere altra scelta se non quella di interrompere la riunione. Progressi sono stati fatti con concessioni da entrambe le parti - si legge ancora nella nota diffusa dai negoziatori del Pe - ma sulle questioni principali abbiamo già perso molto tempo senza fare progressi. Nessun compromesso sarà possibile finché il Consiglio continuerà a non prendere in considerazione l'aumento del tetto delle spese previste dal bilancio pluriennale e senza collocare i costi per Next generation al di fuori dei massimali del bilancio".

(Unioneonline/D)
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