La moglie del premier israeliano Benjamin Netanyahu è stata condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici.

Sara, questo il nome della 60enne, ha patteggiato e verserà nelle casse dello Stato l'equivalente di 12mila euro per compensare (solo in parte) i fondi usati (45mila euro) per pagare migliaia di pranzi fatti recapitare in ristorante alla residenza del Capo di Stato: la legge lo proibisce in presenza di un cuoco.

Con quel denaro aveva pagato camerieri privati che però venivano registrati come addetti delle pulizie, ma in realtà erano lavoratori illegali che esercitavano la professione senza alcun tipo di contratto. In passato Netanyanu aveva spesso affermato che le accuse nei confronti della consorte erano totalmente infondate e dettate da ragioni politiche volte a screditarlo agli occhi della popolazione.

In giornata nel Paese israeliano verrà inaugurata la nuova cittadina dedicata al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Si chiamerà "Ramat Trump" e nel piccolo insediamento fervono i preparativi per accogliere il premier, il governo al completo e l'ambasciatore statunitense David Friedman.

(Unioneonline/M)
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