Via libera dalla corte della Corea del Sud all'arresto del vice presidente di Samsung Electronics, Lee Jae-yong.

L'erede della multinazionale è indagato per i suoi presunti collegamenti con lo scandalo di tangenti che ha portato all'impeachment della presidente sudcoreana Park Geun-hye e all'arresto del suo braccio destro Choi Soon-sil.

Lee, in particolare, avrebbe versato o promesso più di 37 milioni di dollari a Choi affinché il governo sbloccasse operazioni che avrebbero ristrutturato la Samsung e favorito il passaggio dei poteri dal padre, Lee Kun-hee, il fondatore dell'azienda.

Il vicepresidente era riuscito a evitare l'arresto a gennaio, quando il giudice non aveva accolto la richiesta dei pubblici ministeri. L'autorizzazione è stata data ora "alla luce di nuove prove".

I pm possono trattenerlo fino a un massimo di 20 giorni prima di incriminarlo formalmente: le accuse sono di corruzione, frode e spergiuro.
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