L'assemblea nazionale di Seul ha votato a favore dell'impeachment della presidente sudcoreana Park Geun-hye, che è stata così esautorata dai suoi poteri e destituita.

Per la messa in stato d'accusa si sono espressi 234 deputati, contro 56.

L'impeachment dovrà ora essere confermato o meno dalla Corte costituzionale entro sei mesi, ma l'ampio numero di voti a favore significa che anche deputati del suo partito Saenuri si sono schierati contro Park.

Il primo ministro Hwang Kyo-ahn diventerà ora presidente facente funzioni; se l'ormai ex presidente deciderà di dimettersi, verranno convocate elezioni presidenziali entro due mesi, accorciando i tempi della crisi.

Una possibilità che la Park ha finora escluso, facendo sapere che vuole aspettare la decisione dei nove giudici della Corte.

Il voto arriva dopo che decine di migliaia di sudcoreani hanno partecipato a manifestazioni di protesta per chiedere la cacciata della presidente.

Al centro dello scandalo di corruzione c'è l'amica e confidente della Park, Choi Soon-sil, che avrebbe approfittato della sua posizione per ottenere benefici da importanti società sudcoreane e per questo è stata formalmente accusata il 20 novembre.

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