Il tribunale di Seul ha respinto la richiesta d'arresto dell'erede di Samsung Lee Jae-Yong, presentata lunedì dalla procura sudcoreana per il presunto coinvolgimento nello scandalo che ha portato all'impeachment la presidente sudcoreana Park Geun-Hye.

La richiesta d'arresto era legata alle donazioni milionarie di Samsung a fondazioni e imprese controllate da Choi Soon-Il, amica e consigliera della presidente, in cambio di favori.

"Ci risulta difficile capire la ragione, la necessità e l'appropriatezza dell'ordine di arresto a questo stadio delle indagini", hanno spiegato i giudici di Seul.

Tra l'altro, hanno continuato i giudici, "non è ancora chiaro se le donazioni rientrino nell'ambito di una serie di favori".

Una volta appresa la decisione del tribunale Lee è uscito dal carcere di Seul, dove era rimasto per 14 ore in attesa del verdetto, senza rispondere alle domande dei giornalisti.
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