Si moltiplicano in tutta Europa le contestazioni contro le nuove misure che prevedono l'obbligo di pass per tornare alla vita sociale.

In queste ore in Francia sono andati in scena cortei in circa 150 città, con proteste in nome della “libertà" dopo che il consiglio costituzionale ha dato il proprio via libera all'obbligo del pass a molte attività sociali come bar e ristoranti, a partire da lunedì.

Solo a Parigi hanno sfilato quattro cortei, con migliaia di persone. Eppure stando ai sondaggi la maggioranza dei francesi resta a favore della politica di Emmanuel Macron, con un 55% che si dice disposto a presentare il pass per entrare in un bar o in un ristorante e il 63% per salire a bordo di un treno o di un aereo, secondo una ricerca dell'istituto Elabe. 

In Austria, è boom dell'istruzione domiciliare dopo le misure anti-contagio annunciate per il prossimo anno scolastico ossia l'obbligo di mascherina e i test permanenti in aula: 3.600 le domande per l'homeschooling presentate rispetto alle 2.000 del 2020. Secondo la tv pubblica Orf, il numero potrebbe salire addirittura a 6.000. 

In Slovacchia alcuni sacerdoti hanno criticato l'accordo tra il governo e la Conferenza episcopale del Paese in base al quale gli eventi organizzati in occasione della visita di papa Francesco a settembre saranno aperti solo a chi è vaccinato contro il Covid.

Quanto alle restrizioni, dopo Mykonos, di nuove arrivano anche sull'isola di Zante e a La Cania, a Creta, dove le autorità della Grecia hanno deciso di imporre per almeno una settimana un coprifuoco notturno e il divieto di musica nei bar, ristoranti e discoteche. 

La Germania imporrà da domenica una quarantena per i viaggiatori non immunizzati provenienti dalle tre regioni turistiche francesi dell'Occitania, Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Corsica, di fronte a una recrudescenza di casi. 

(Unioneonline/D)

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