Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Donald Trump durante la corsa alla Casa Bianca del 2016, andrà in carcere.

Un giudice federale lo ha incriminato per il reato di corruzione nell'ambito del caso Russiagate, l'indagine sulle presunte ingerenze russe nelle elezioni presidenziali americane che videro la vittoria del tycoon contro la candidata democratica Hillary Clinton.

Secondo il tribunale, Manafort avrebbe tentato di influenzare due testimoni del futuro processo contro di lui mentre era ai domiciliari, dopo essere stato liberato su cauzione.

Il consulente è inoltre accusato di alcuni reati fiscali e sarebbero stati commessi nelle sue attività di lobbista per alcuni Stati stranieri. Dunque non sono riconducibili al suo rapporto con il presidente americano.

GIULIANI: "CHIEDIAMO LA SOSPENSIONE DI MUELLER" - Intanto Rudy Giuliani, l'ex sindaco di New York e attualmente avvocato del team legale di Trump, ha chiesto la sospensione del procuratore speciale del Russiagate Robert Mueller.

Parlando alla trasmissione "Hannity" di Fox News Channel, Giuliani ha detto che andrebbero rimossi tutti quelli della "falsa indagine Trump".

All'indomani del rapporto del Dipartimento della giustizia che critica l'ex capo del Bureau, James Comey, per la gestione dell'Emailgate su Hillary Clinton, il legale del presidente degli Stati Uniti ha spiegato: "Credo che il vice attorney generale Rod Rosenstein e l'attorney general Jeff Session abbiano una possibilità di riscattarsi e questa chance arriva domani".

"Domani, Mueller dovrebbe essere sospeso e persone oneste dovrebbero essere messe al suo posto. Persone imparziali che indaghino su gente come Strzok, che dovrebbe essere arrestato", ha concluso Giuliani.

(Unioneonline/DC)

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