Diciotto mesi di carcere. Questa la condanna inflitta a Georges C., il sacrestano della chiesa di Saint-Germain-des-Près, la più antica di Parigi, accusato di aver sottratto per anni le offerte dei fedeli, soprattutto quelle dei più facoltosi.

Secondo il quotidiano Le Monde, l'uomo e sua moglie disponevano di un alloggio accanto alla chiesa e lui riceveva per le sue mansioni circa 4.000 euro di stipendio mensili.

Assieme a un collega aveva anche il compito di contare le offerte lasciate dai fedeli e dai turisti che visitavano Saint-Germain-des-Près.

Tutto bene fino al novembre 2017, quando il parroco nota che le offerte dei fedeli sono in forte in calo. I sospetti ricadono subito su Georges C., visto il suo tenore di vita alquanto agiato.

E l'uomo viene presto viene incastrato. Anzi, agenti della polizia in borghese riescono a coglierlo in flagrante, con addosso 490 euro, sottratti alle offerte.

"Il parroco aveva messo mia moglie part-time dopo 17 anni servizio. Volevo solo vendicarmi, niente di piu", ha dichiarato lui a sua discolpa. Ma il sospetto è che non fosse la prima volta. Gli inquirenti, infatti, gli hanno sequestrato numerose auto e passato al setaccio un patrimonio milionario. "Sono furbo, so trovarmi delle occasioni", ha spiegato lui, garantendo che le auto sono state acquistate attraverso "canali particolari". Idem per alcuni appartamenti a lui riconducibili.

Fatto sta che un anno dopo il suo licenziamento, avvenuto nel 2017, gli introiti delle offerte della chiesa sono aumentati di 80mila euro. Suppergiù la cifra richiesta in danni dalla Diocesi di Parigi al suo ex sacrestano. Che ora, riferisce la stampa transalpina, lavora a una pompa di benzina nella banlieu, per poco più di mille euro al mese.

(Unioneonline/l.f.)
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