Il Myanmar e il Bangladesh hanno raggiunto un accordo per il rimpatrio dei profughi Rohingya "entro due anni".

Lo ha fatto sapere il governo di Dacca in un comunicato in cui afferma che l'accordo prevede che il processo sarà completato "preferibilmente entro due anni dall'inizio del rimpatrio".

Migliaia di persone di religione islamica - i Rohingya appunto - sono state costrette alla fuga in Bangladesh perché perseguitate dal regime birmano.

È la prima volta che i due governi indicano una scadenza per il rimpatrio dei profughi.

L'intesa si applica solo ai profughi fuggiti dalla birmania nelle due principali ondate di violenza che ci sono state dall'ottobre 2016, e non ai rifugiati che vivevano già da prima in Bangladesh.

Molti Rohingya, tuttavia, sarebbero riluttanti a tornare in patria, dopo essere scappati da atrocità come omicidi, stupri, interi villaggi dati alle fiamme.

Le Nazioni Unite hanno definito la vicenda della minoranza Rohingya una "pulizia etnica".

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata