Violenti scontri, spari e un incendio nel carcere di Evin a Teheran, dove vengono rinchiusi i prigionieri politici e dove si trova anche l’italiana Alessia Piperno. La ragazza italiana sta bene, riferisce la Farnesina che si è messa in contatto con l’ambasciata italiana a Teheran.

Il bilancio è di quattro detenuti morti e 61 feriti, ha comunicato l'autorità giudiziaria iraniana.

Centinaia di persone arrestate nelle proteste che hanno infiammato le città iraniane dopo la morte di Mahsa Amini sono rinchiuse proprio in questo carcere, dove secondo le ong viene anche usata la tortura.

Si è sentita anche un’esplosione, mentre in molti all’interno dell’istituto urlavano “morte al dittatore”. Secondo diverse fonti l’incendio è scoppiato dopo una rivolta di detenuti: sono stati uditi spari e gruppi di persone si sono radunate vicino alla prigione urlando diversi slogan.

Duranti gli scontri tra detenuti e guardie carcerarie nella sezione 7 è scoppiato un rogo, a quanto si apprende i rivoltosi avrebbero dato fuoco a un deposito di vestiti.

Almeno otto i feriti, pare che i rivoltosi siano stati “neutralizzati” e separati dagli altri carcerati. La polizia ha sparato gas lacrimogeni anche contro le famiglie degli attivisti e degli studenti arrestati, che si erano radunate intorno alla prigione, e bloccato le strade di accesso al carcere.

(Unioneonline/L)

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