La premier britannica Theresa May ha accettato le dimissioni del ministro dell'Interno britannico, Amber Rudd, finita nella bufera per il cosiddetto scandalo Windrush, legato a rivelazioni sui diritti negati a una generazione d'immigrati dalle ex colonie britanniche.

L'annuncio è di Downing Street.

Al centro delle polemiche i discendenti della cosiddetta "Generazione Windrush", originaria della Giamaica e altri Paesi caraibici, chiamata a lavorare nel Regno Unito dal 1948 al 1971 quando c'era carenza di manodopera: oggi i loro figli non riescono a documentare il loro status e, dopo aver trascorso tutta la vita in Gran Bretagna, sono stati minacciati di deportazione.

Rudd, esponente conservatrice che ricopriva la carica di "Home Secretary" dal 2016, aveva detto che l'esecutivo a guida Theresa May non aveva obiettivi specifici sul numero di deportazioni, mentre secondo il quotidiano britannico "The Guardian", in una lettera alla May parlava di una volontà "ambiziosa ma realizzabile" di aumentare il numero di espulsioni.

Rudd era attesa al Parlamento di Londra lunedì per chiarire le contraddizioni, ma - sommersa dall'indignazione generale - ha optato per le dimissioni. La premier May ha scelto per sostituirla Sajid Javid, finora titolare degli Affari Regionali.

(Unioneonline/D)
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