"Mancanza di imparzialità" e "mancato rispetto delle regole democratiche" fissate dall'Ue.

Queste le critiche mosse dall'Osce (l'agenzia europea per la cooperazione e la sicurezza) alle modalità di voto del referendum svoltosi in Turchia ieri, con il quale il 51 per cento degli elettori ha dato l'ok alla riforma costituzionale che concede ampi poteri al presidente Recep Tayyip Erdogan a scapito del Parlamento.

La missione diplomatica di Bruxelles ha rivelato anche una gestione "iniqua" della campagna elettorale e di informazione, come se "il campo di gioco non fosse tutto allo stesso livello", ha spiegato il portavoce Tana de Zulueta.

Critiche che vanno ad aggiungersi a quelle, aspre, dell'opposizione, che dopo la sconfitta di misura del "No" ha parlato senza mezzi termini di "brogli", chiedendo l'annullamento del voto.

Il risultato della consultazione ha suscitato caute reazioni nei leader europei, che vedono nel governo di Ankara un partner strategico di importanza fondamentale.

Sia Germania che Francia, per voce di Angela Merkel e François Hollande, hanno "preso atto" dell'esito del referendum (che verrà confermato ufficialmente solo tra due settimane), sottolineando però che i dati mostrano "quanto profondamente divisa sia la società turca".

Evidenza che richiede, ha rimarcato la cancelliera tedesca, "grande responsabilità per la leadership e per Erdogan personalmente".

Dal canto proprio, il presidente turco rivendica con forza la correttezza della consultazione, chiedendo alla comunità internazionale "rispetto" per la volontà del popolo turco. Il referendum, ha detto, è uno strumento della lotta contro "le nazioni potenti del mondo" che lo hanno attaccato "con una "mentalità da crociati".

E anche il ministero degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu respinge le critiche degli osservatori internazionali: "Dire che il referendum sia al di sotto degli standard internazionali è inaccettabile", ha detto aggiungendo come il team di esperti osservatori arrivato in Turchia sia stato "guidato da pregiudizi, ignorando i principi di oggettività e imparzialità.

LE PROTESTE ANTI-ERDOGAN - In serata migliaia di persone si sono riversate per le vie di Istanbul per protestare contro l'esito del referendum al grido di "Erdogan ladro, Erdogan assassino", sbattendo pentole e padelle. I manifestanti sono scesi in piazza nel quartiere di Besiktas, nella parte europea della città, e altre migliaia a Kadikoy, nella parte asiatica. Manifestazioni anche ad Ankara e a Smirne. Al momento non si registrano incidenti.
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