«Un crimine atroce commesso dall'occupazione israeliana». Così il ministero degli esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato, citato da Wafa, gli attacchi israeliani a Gaza nei quali sono state uccise 13 persone, tra cui 4 donne e 4 bambini e 3 alti comandanti della Jihad islamica. Tra gli uccisi un medico con cittadinanza russa, che abitava vicino a uno dei leader della Jihad colpiti.

«Una estensione - aggiungono dall’Anp - della guerra aperta contro il nostro popolo e suoi giusti e legittimi diritti nazionali».

L'Anp ha quindi chiesto alla Comunità internazionale «un intervento urgente per fermare l'aggressione contro il popolo palestinese» sottolineando la necessità di «un accordo politico negoziato» per il conflitto. 

A nome della Jihad islamica un portavoce ha affermato che «il crimine disgustoso» compiuto da Israele servirà a rafforzare la determinazione dei miliziani.

In città si avverte un clima di forte tensione, mentre la popolazione teme che siano imminenti giorni di combattimenti.

Su ordine di Hamas le scuole, le banche e molti uffici pubblici sono chiusi. Da stamane, inoltre, tutti valichi fra la Striscia ed Israele sono tenuti chiusi, per decisione sia di Israele sia di Hamas. 

(Unioneonline/v.l.)

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