Sono arrivate a quattro le perdite di gas scoperte dopo le esplosioni delle linee del gasdotto Nord Stream 1 e 2: è quanto afferma la Guardia Costiera svedese. Due di queste quattro perdite si trovano nella zona economica svedese.

Allo stesso tempo, il sismologo Björn Lund non esclude che possa essersi verificata una nuova detonazione. Lo riferiscono i quotidiani svedesi. 

La guardia costiera svedese non è stata in grado di spiegare perché la segnalazione di questa nuova perdita sia avvenuta in ritardo. Ma le due perdite sul lato svedese sono nella stessa zona, è stato spiegato.

"La distanza è qualcosa di soggettivo, ma sono vicine", ha detto Jenny Larsson, funzionario della guardia costiera. L'autorità non è stata in grado di confermare le notizie riportate dai media svedesi, secondo le quali la nuova perdita riguarderebbe il gasdotto Nord Stream 2. Finora la Svezia aveva segnalato una perdita sul Nord Stream 1 a nord-est dell'isola di Bornholm.

La Danimarca ha confermato la presenza di una perdita sul Nord Stream 2 a sud-est dell'isola e di un'altra a nord-est sul Nord Stream 1.

Le grandi perdite stanno causando notevoli bolle marine di centinaia di metri in superficie, rendendo per il momento impossibile l'ispezione delle strutture.

Nel frattempo il prezzo del gas vola a 207 euro al megawattora. La Commissione europea pensa intanto a un price cap solo sul gas russo e non a tutto quello importato dall'Ue, come chiesto invece da 15 paesi tra cui l'Italia.

Stabilire un price cap generalizzato su tutti gli scambi di gas "sarebbe un esercizio impegnativo a causa delle dinamiche del mercato interno e globale, e comporterebbe rischi dal punto di vista della sicurezza dell'approvvigionamento", è quanto si legge nel paper che la Commissione europea ha presentato ai Paesi membri in vista della riunione dei ministri dell'Energia in programma domani. "Inoltre - viene evidenziato -, il rischio di provocare interruzioni dell'approvvigionamento da parte di Paesi terzi è maggiore per un massimale di prezzo all'ingrosso generalizzato rispetto a un massimale sulle importazioni da gasdotto".

LA NATO: “SABOTAGGIO” – "Il danneggiamento dei gasdotti Nordstream 1 e Nordstream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico desta profonda preoccupazione: tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili". Lo dichiara una nota del Consiglio Atlantico, sottoscritta anche da Svezia e Finlandia, alleati entranti.

CREMLINO: “ATTO TERRORISTICO” – Gli incidenti ai gasdotti Nord Stream sembrano "un atto terroristico, probabilmente di un paese straniero", le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Peskov ha anche commentato le notizie di stampa che parlavano della presenza di truppe russe nell'area degli incidenti: “Sono notizie distorte, sono state viste molte più truppe della Nato nell'area". 

(Unioneonline/v.l.)

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