"Il cosiddetto Occidente ha fatto un gioco sporco, un gioco sanguinoso, senza considerare gli interessi degli altri Paesi".

Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo: “Le proposte della Russia per costruire la sicurezza collettiva sono state negate, buttate via. Non possiamo fare finta di niente, chi semina vento raccoglie tempesta".

Ma il leader di Mosca è andato oltre: “L'Occidente è a un passo dallo sterminio di chi non piace. Anche nella Guerra fredda, quando i due sistemi erano contrapposti, a nessuno delle due parti veniva in mente di cancellare la cultura, l'arte dell'avversario, la sfera umanitaria andava trattata con rispetto per conservare per il futuro la base dei rapporti sani", ha attaccato.

"I nazisti hanno bruciato i libri e in Occidente ora hanno vietato Dostoevski e Tchaikovski", ha detto poi, sempre rivolto a Usa e Ue, facendo riferimento alle sanzioni.

Per quanto riguarda l’Ucraina, dal Cremlino arrivano altre accuse: “Kiev rifiuta i negoziati con la Russia su ordine degli Stati Uniti. Mosca sarebbe pronta ad impegnarsi in trattative sulla base dei suoi interessi ma l'Ucraina è riluttante a fare altrettanto”.

IL CASO ROMEO – Il tema dei negoziati tocca anche la politica italiana, dopo le dichiarazioni – in occasione del voto di fiducia al Senato al governo Meloni – del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo.

"L'Italia è nella Nato e la collocazione atlantica non è mai stata messa in discussione. Ma cercate di impostare anche un discorso di negoziati di pace. Certo che la pace non si ottiene con un convegno, ma visto che gli stessi Usa si stanno rendendo conto che è una strada che è possibile seguire... Si fa fatica a sentire che decideranno gli ucraini. Certo, va rispettata la loro volontà ma meglio dire che decide la comunità internazionale nell'interesse dell'Ucraina".

Parole cui il portavoce del ministero degli Affari esteri ucraino Oleg Nikolenko ha replicato: “La dichiarazione del senatore italiano Romeo riflette la sua opinione personale. Il premier Giorgia Meloni ha articolato chiaramente la posizione dell'Italia: la necessità di continuare a sostenere l'Ucraina sullo sfondo dell'aggressione russa e il diritto indiscutibile degli ucraini di determinare il proprio futuro. In quasi tutti i Paesi ci saranno politici che cercheranno di compiacere Putin".

(Unioneonline/l.f.)

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