Si è aperto in Svizzera il processo al magnate franco-israeliano dei diamanti, Beny Steinmetz, accusato di aver pagato tangenti milionarie per chiudere un importante accordo con la Guinea nel 2008. Ne dà notizia la Bbc.

Gli inquirenti accusano il miliardario di aver ottenuto i permessi per scavare nelle miniere di ferro del Paese africano corrompendo una delle quattro mogli dell'ex presidente guineano Lansana Conté.

Steinmetz si era assicurato le autorizzazioni in cambio di un investimento da 160 milioni di dollari per poi venderne la metà, 18 mesi dopo, alla società mineraria brasiliana Vale, per 2,5 miliardi di dollari, realizzando un enorme profitto.

La stampa finanziaria lo definì l'affare "jackpot" ma si iniziò anche interrogare sulle motivazioni legate alla concessione così a buon prezzo dei permessi iniziali a Steinmetz.

Il magnate, che ha sempre negato le accuse di corruzione, se condannato rischia fino a dieci anni di carcere.

I processi per corruzione sono un evento raro in Svizzera, soprattutto a carico di residenti o ex residenti.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata